martedì 9 luglio 2013

Ramadan karim

Oggi ha avuto inizio il mese di Ramadàn e credo che ciò rappresenti  una buona occasione per approfondire l'argomento.

Bimbi yemeniti vestiti a festa
Spesso si è convinti, erroneamente, che Ramadàn significhi "digiuno". In realtà, invece, si tratta del nome di un mese (come gennaio, febbraio, marzo, ecc.), per la precisione del nono mese del calendario islamico, durante il quale viene praticato il sawm (digiuno). La data di inizio del mese di Ramadàn varia di anno in anno: ciò avviene perché l'anno lunare (quello sul quale si basa, appunto, il calendario islamico) è più breve di quello solare. Tradizionalmente, il momento di inizio varia di località in località, poiché viene stabilito osservando la luna. Oggi, grazie ai mezzi di comunicazione di massa, è più semplice comunicare l'inizio ufficiale alla popolazione dei vari stati; un tempo, invece, questo momento poteva variare anche di villaggio in villaggio, poiché era necessario che almeno un testimone individuasse in cielo la presenza della falce di luna crescente.


Il sostantivo sawm, che deriva dalla radice sàma, è legato al campo semantico dell'astensione. Durante il mese di Ramadàan, infatti, non ci si limita a digiunare ma si evitano tutte quelle attività (come fumare, aspirare profumi, avere rapporti sessuali) che possano distogliere il credente dalle attività spirituali. Fu in questo mese, infatti, che ebbe luogo la rivelazione del Corano ed è questo, di conseguenza, il momento dell'anno in cui è più forte la presenza di Dio tra gli uomini. Il digiuno dura dall'alba al tramonto ma soltanto nei casi in cui ciò non rappresenti un pericolo per la salute di chi lo pratica (persone anziane, ammalati, bambini, donne durante le mestruazioni ecc.). 


Il digiuno fa parte dei cinque pilastri (arkàn) dell'Islàm, cioè cinque precetti di fondamentale importanza per ogni musulmano:


  1. La professione di fede(shahàda)
  2. La preghiera(salàt)
  3. L'elemosina rituale(zakàt)
  4. Il digiuno(sawm
  5. Il pellegrinaggio(hajj)

Il mese di Ramadàn viene menzionato nella sura II del Corano, versetti 183-188. Non riporterò qui l'intero brano ma soltanto un paio di passaggi che mi sembrano particolarmente degni di nota: "e chi è malato o in viaggio digiuni in seguito per altrettanti giorni. Iddio desidera agio per voi, non disagio" e "V'è permesso, nelle notti del mese del digiuno, d'accostarvi alle vostre donne: esse sono una veste per voi e voi una veste per loro.[...] pertanto ora giacetevi pure con loro e desiderate liberamente quel che Dio vi ha concesso, bevete e mangiate, fino a quell'ora dell'alba in cui potrete distinguere un filo bianco da un filo nero". 

Turista durante il mese di Ramadàn
Nel 2007 ho avuto la fortuna di trovarmi in un paese arabo (in Yemen) all'inizio di questo mese, pochi giorni prima di rientrare in Italia. L'esperienza è stata molto interessante. Durante il giorno si respira una grande calma, poiché ci si dedica essenzialmente al riposo e alla preghiera. Da turista, è buona norma non mangiare in pubblico per non urtare la sensibilità altrui. Io consumavo i pasti nella mia stanza insieme alle mie compagne di corso. In compenso però, al tramonto, dopo la rottura del digiuno (iftàr), che rappresenta un momento di grande gioia, condivisione e aggregazione, la città rinasce e tutti si riversano in strada. I negozi e i suq sono aperti, si mangiano dolci tradizionali e l'atmosfera è quella di una perpetua festa.

Spero che questo post possa essere utile a chiarire qualche dubbio, in ogni caso non esitate a contattarmi o a lasciare un commento per ulteriori domande. 
Ne approfitto per augurare un generoso Ramadan a tutti gli amici musulmani.

كل رمضان وانتم بخير
  

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