sabato 26 gennaio 2013

Presentazione


Chi sono
Mi chiamo Piera, ho 26 anni, sono nata e vivo in Italia.
Ho frequentato l’Università degli Studi di Napoli “l’Orientale” dove, nel 2011, ho concluso il corso di laurea magistrale in Lingue e Civiltà Orientali. Ogni volta che qualcuno mi chiede le ragioni della scelta di un percorso così particolare, vorrei avere una belle storia da raccontare. Mi piacerebbe poter affermare di aver avuto fin da piccola una grande predisposizione e passione per le lingue. In realtà, tutto è accaduto per caso. Sono stata molto fortunata a trovare, subito dopo aver concluso le superiori, qualcosa che mi piacesse davvero.
Ho esplorato le università e vagliato le opportunità che la mia città aveva da offrire, finché non mi è capitato di assistere a una lezione di islamistica, una vera rivelazione. Sono rimasta folgorata: la voce pacata e tranquilla del professore mi ha conquistata, si è aperto un nuovo mondo per me. Ecco come ho deciso di studiare arabo e persiano.
È stato un percorso duro durante il quale è stata necessaria una grande autodisciplina. Gli arabisti e gli iranisti sono spesso costretti a studiare da testi scritti in lingue diverse dall’italiano, così ho cominciato a coltivare l’interesse per l’inglese e per il francese, studiati poco e male a scuola. Alla fine ce l’ho fatta, ho sviluppato l’elasticità mentale necessaria a passare continuamente da una lingua all’altra. Ho capito che per ottenere dei risultati a volte è sufficiente essere dotati di una grande forza di volontà. Sono più che convinta che l’abilità sia una facoltà che si acquisisce, che va coltivata.
Da circa un anno lavoro come traduttrice freelance. Anche in questo campo gli ostacoli da affrontare sono stati (e sono tuttora) non pochi.  All’università non viene fornita alcuna indicazione su come inserirsi nel mondo del lavoro. Così, stabilito il mio obiettivo, mi sono rimboccata le maniche: ho iniziato a frequentare forum, gruppi e siti dedicati all’argomento, ho inviato il mio cv ad alcune agenzie di traduzione, ho frequentato corsi on-line e webinar, ho iniziato a specializzarmi approfondendo determinati argomenti, ho cercato di farmi conoscere. I primi mesi sono stati molto scoraggianti, poi ho iniziato a ricevere delle risposte. La situazione è nettamente migliorata e spero che continui così, perché mi piacerebbe davvero proseguire su questa strada.

Il blog
Il nome del mio blog è khawàtir, plurale di khàtir che vuol dire “idea, pensiero” ma anche “mente” e “considerazione”, derivante dal verbo di I forma khatara “passare per la testa”, “venire in mente”, “avere un’idea” oppure “dondolare”, “oscillare”. Dalla stessa radice infatti, deriva il sostantivo khatra “volta”, “istante”, “momento” ma anche “caso”, “coincidenza”. Forse perché il pensiero stesso è subitaneo, repentino, va e viene, un attimo c’è, quello dopo l’abbiamo già perso nel flusso dei tanti impegni e preoccupazioni che affollano le nostre giornate; oscilla; va e viene. C’è ancora un altro motivo per cui questo termine mi affascina: la stessa radice rimanda al campo semantico del pericolo, del rischio. Il verbo di III forma khàtara vuol dire appunto “rischiare”, mentre khatìr significa “pericoloso” ma anche “serio”, nel senso di “grave” e “importante”. Dondolandomi col pensiero tra questi lemmi, mi è venuta in mente un’idea: Al-khàtir khatra khatir “il pensiero è un istante pericoloso”. Non è forse così?
Il fascino della lingua araba è tutto qui: un continuo rimando interno da un significato all’altro, un’insieme di sfumature e sfaccettature, una continua riflessione che si avvolge continuamente e pericolosamente su stessa, di radice in radice.

A chi si rivolge il mio blog
Appassionati di paesi dell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa) e Iran, linguisti, curiosi che desiderino saperne di più, ampliare i propri orizzonti e riflettere insieme a me.

Cosa troverete nel blog
- Recensioni di romanzi e saggi
- Interviste
- Mini-lezioni di lingua
- Articoli su argomenti specifici legati al mondo arabo e iranico - Riflessioni sulla traduzione

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